‘La Favorita’, donna di piacere della Sicilia del 1500
‘La Favorita’ è uno dei tre romanzi storici creati dall’insegnante e scrittrice aretina Leda Melluso, tutti pubblicati dalla casa editrice di Casale Monferrato Piemme, dal 2003 facente parte del Gruppo Mondadori; il libro narra la storia di Isabella la Castigliana, una prostituta di corte vissuta nella Palermo del 1500, con tutti i problemi e le difficoltà che ciò poteva comportare a quei tempi. L’autrice entra ed esce con la massima disinvoltura dalla storia, ed è proprio questa sua peculiarità che rende i suoi romanzi avvincenti e carichi di tensione emotiva.
La narrazione scorre in modo fluido e molto piacevole, ed i personaggi sono inseriti alla perfezione nel contesto storico di una Sicilia ancora sotto influenza spagnola. Realtà e fantasia si mescolano alla perfezione conferendo al romanzo anche quella certa ‘sacralità’ propria di un periodo storico pesantemente influenzato dalla Chiesa e dalle sue proibizioni, e la Melluso riesce ad incastrare alla perfezione personaggi ed eventi di fantasia con la voglia di raccontare le difficoltà di una terra che, benchè di enorme importanza strategica per la sua posizione al centro del Mediterraneo, ancora oggi fa fatica a seguire il passo di altre più sviluppate.
Ambientazione storica dell’opera
Nel periodo in cui è stato scritto il romanzo, la Sicilia era governata dal vicerè Marco Antonio Colonna, eroe e trionfatore nella celebre battaglia di Lepanto inviato sull’isola proprio per cercare di ristabilire le sue sorti e ridare splendore ad una così meravigliosa terra; succede però che il vicerè viene inevitabilmente travolto dalla passione per Eufrosina, baronessa e moglie di un famoso Don siciliano, la quale, per eccitarsi di più nel fare sesso, lo supplicava di raccontarle le scene più salienti della battaglia di Lepanto da lui vinta, scena questa che la scrittrice racconta con spiccato senso dello humor.
Bellissimi e molto descrittivi anche gli stralci dell’opera in cui viene raccontato simpaticamente il popolo palermitano, che l’autrice dipinge come una ‘razza bastarda’, fatta di gente astuta, bugiarda, oltremodo spigliata, violenta e sanguinaria all’occorrenza, ma onesta e generosa nella maggior parte dei casi. D’altra parte non poteva essere diversamente, visto il grande mix di influenze culturali alle quali esso è stato sottoposto nel corso della storia da popoli come Fenici, Greci, Spagnoli e Romani.
La storia di Isabella la Castigliana
Nel racconto è la stessa Isabella ad autodefinirsi una cortigiana, praticamente una donna di piacere, una di quelle che solo quando cammina per strada è capace di attirare su di se gli sguardi di tutti gli uomini e turbarne i sogni più nascosti; Isabella è una donna bellissima, con una folta chioma rossiccia lunga fino al giro vita, e movenze a dir poco ‘paradisiache’, la classica ‘femme fatale’, ed è l’amante di Cesare Gallo, un aitante e robusto quarantenne di nobile famiglia che aveva appoggiato la nomina di Marco Antonio Colonna a vicerè.
Isabella è costretta a subire persecuzioni, gelosie, violenze, in perfetto stile tragedia greca, e le sue vicissitudini tengono il lettore sempre col fiato sospeso, in continua tensione. Cesare Gallo riesce a farla partire per la Spagna, ma i pirati la rapiscono e la conducono alla corte di Hasan Pascià in Algeria, dove si ritrova ad essere schiava insieme a Miguel Cervantes ed Antonio Veneziano.
Recensioni su ‘La Favorita’
La Favorita è un romanzo molto intrigante ma allo stesso tempo complesso, al punto da rendere impossibile la sua collocazione in una determinata categoria letteraria; per il contesto e l’ambientazione è certamente un romanzo storico, anche perché ci sono personaggi realmente esistiti, ma la cosa che lo rende particolarmente interessante è che tali personaggi vengono inseriti nella storia usando molto la fantasia, arma vincente usata più volte dall’autrice Leda Melluso.
La critica ha accolto il libro con pareri molto positivi; La Favorita è infatti un libro che attrae il pubblico per le sue storie complicate ed intriganti, ma anche perché tratta l’amore, la storia, la prostituzione e le condizioni sociali di quell’epoca. Con ogni probabilità, se qualcuno si dovesse trovare oggi, per puro caso, in quelle zone della Sicilia, potrebbe toccare con mano quanto raccontato dalla Melluso, perché certe cose, anche se sono passati tantissimi anni, sono rimaste esattamente com’erano allora.