Come nasce lo spunto per scrivere un libro?
Il mondo della scrittura è affascinante, e se lo è forse dipende dal fatto che la mente umana lo è; non si possono contare i pensieri e le idee che passano per la testa di una persona quotidianamente, ma non c’è dubbio che sono milioni e milioni. Partendo da questo presupposto, si trovano poi persone che lascano scorrere i loro pensieri velocemente, senza neppure fermarsi un attimo a contemplarli un po’ più profondamente, ed altre che invece riescono ad elaborarli ed a creare un qualcosa, che sia una poesia, un racconto, una storia di fantasia, un quadro, o una composizione musicale.
Ovviamente, se la mente non viene stimolata a questo tipo di attività i risultati tarderanno ad arrivare, ammesso che ci si stia lavorando su; se si ha voglia di scrivere, ed allo stesso modo di comporre, dipingere, o comunque provare un approccio diretto con l’arte, tutto sta nell’immergersi profondamente nel proprio stato d’animo, cercare di vedere cose che probabilmente altri non riescono a vedere, dare spazio alla propria sensibilità. Si raccolgono le prime sensazioni e si fissano su un foglio di carta come spunti, argomenti da analizzare più a fondo, oppure, nel caso si trattasse di un qualcosa di fantastico, pensare al modo migliore di raccontarlo al pubblico.
Meglio realtà o fantasia?
Dunque, posto che si abbia voglia di esternare in qualche modo i propri stati d’animo e le proprie emozioni su un tema o un argomento che scatena questo tipo di desiderio, il secondo passo da fare è quello di stabilire se lo si vuole affrontare in chiave realistica o fantastica, e ciò dipende solo ed unicamente dall’indole dello scrittore. C’è chi si sente più comodo scrivendo su temi reali, analizzandoli da un proprio punto di vista ed esternando quindi le sue sensazioni ed emozioni a riguardo, e chi invece utilizza magari uno spunto reale per costruirci su un racconto di fantasia, è un fatto soggettivo.
Il mondo dei racconti di fantasia o di fantascienza è un territorio sconfinato, e le storie che si possono inventare sono infinite, tutto dipende dalla creatività dello scrittore; va da se che, a differenza di uno scrittore che ha invece scelto la strada del racconto basato su fatti concretamente accaduti, è certamente più vincolato nello scrivere, non può certo inventarsi informazioni fasulle. Potrebbe dunque essere un ottimo consiglio, per chi è alle prime armi e si sta cimentando nella scrittura dilettantistica, quello di iniziare con un racconto di fantasia, certamente la strada più facile da percorrere.
Scrivere da narratore o da protagonista
Altra cosa molto importante per iniziare a sviluppare ciò che si ha in mente, è quella di stabilire se scrivere il racconto parlando in prima persona, ovvero involucrarsi direttamente nei fatti ed essere protagonista, oppure farlo da narratore, ovvero in modo impersonale e neutro; non esiste alcuna norma a tal proposito, ognuno butta fuori le idee nel modo che gli è più congeniale, poi dipende molto se ciò di cui si sta scrivendo è un tema reale o fantastico, questo si che ha importanza.
Anche in tal caso, un racconto di fantasia aprirebbe più porte, offrirebbe maggiori alternative a chi scrive; una storia fantastica infatti, proprio in quanto tale, può essere raccontata sia in prima persona che dal punto di vista di un ipotetico narratore, perchè lo sviluppo è meno vincolato e c’è più spazio per l’inventiva e la creatività. Se il testo che si scrive è invece attinente con argomenti reali, potrebbe essere un buon consiglio quello di scrivere in modo impersonale, così almeno non si corre il rischio di ‘schierarsi’ ed attirare su di se critiche selvagge.
Linguaggio e punteggiatura
I concetti che si esprimono, il linguaggio usato, la punteggiatura, i riferimenti che si fanno, il tempo ed il modo in cui si scrive, sono tutti elementi che contribuiscono a formare un certo stile, e bisogna stare molto attenti nella scelta; lo scritto dev’essere innanzitutto di facile comprensione e fatto in un linguaggio che non sia né troppo di basso livello, né eccessivamente forbito e difficile, in modo tale da ampliare il settore di pubblico al quale esso è destinato.
Periodi troppo lunghi con molte virgole ad esempio, potrebbero risultare difficili da digerire per il lettore, ecco perché si consiglia sempre di essere brevi, concisi, diretti. Ovviamente, anche in questo caso molto dipende dal tipo di scritto che si sta creando, perché se si tratta di un racconto di fantasia o fantascienza forse la punteggiatura potrebbe anche risultare elemento non influente, ma se si scrive su un tema reale, e magari anche di una certa importanza, assumerebbe certamente un valore molto più alto.